Nexo reclama 3 miliardi di dollari alla Bulgaria per indagini infondate

Nexo, una piattaforma di prestito di criptovalute con sede in Svizzera, ha presentato una richiesta di arbitrato internazionale contro la Repubblica di Bulgaria per danni e perdite di opportunità provocati da un’indagine penale interrotta.

L’indagine, avviata nel gennaio 2023, ha accusato Nexo di riciclaggio di denaro e violazioni delle sanzioni russe. Le autorità bulgare hanno fatto irruzione negli uffici di Nexo a Sofia, la capitale, e hanno sequestrato documenti e attrezzature.

La richiesta, presentata tramite il Centro internazionale per la risoluzione delle controversie sugli investimenti (ICSID) della Banca Mondiale, con sede a Washington, negli Stati Uniti, chiede un risarcimento di 3 miliardi di dollari.

L’indagine, avviata nel gennaio 2023, ha accusato Nexo di riciclaggio di denaro e violazioni delle sanzioni russe. Le autorità bulgare hanno fatto irruzione negli uffici di Nexo a Sofia, la capitale, e hanno sequestrato documenti e attrezzature.

Nel luglio 2023, l’indagine è stata interrotta e le accuse sono state ritirate. Nexo sostiene che l’indagine è stata politicamente motivata e che ha causato danni significativi alla società.

“L’indagine bulgara è stata un attacco ingiustificato alla nostra azienda e ai nostri dipendenti”, ha affermato Antoni Trenchev, CEO di Nexo. “Questa azione di arbitrato è un passo necessario per ottenere giustizia e proteggere i nostri interessi

Nexo sta chiedendo un risarcimento di 3 miliardi di dollari per danni reputazionali, danni finanziari e perdita di opportunità. La società sostiene che l’indagine ha portato a una riduzione del valore delle sue azioni, a una cancellazione della sua quotazione in borsa negli Stati Uniti e al ritiro di un accordo di sponsorizzazione calcistica.

L’arbitrato sarà gestito dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE). Il processo potrebbe richiedere diversi anni per concludersi.

L’azione legale di Nexo è un caso importante per l’industria delle criptovalute. La società sostiene che l’indagine bulgara è un esempio di come le autorità governative possono utilizzare il loro potere per attaccare le aziende di criptovalute.

L’accordo, annunciato il 19 gennaio, ha risolto le cause intentate da diverse autorità di regolamentazione dei titoli degli Stati Uniti contro Nexo. La piattaforma ha cessato di offrire il prodotto Earn Interest ad aprile.

L’accordo con le autorità di regolamentazione statunitensi ha fatto seguito ad un annuncio di dicembre di Nexo, in cui la società aveva dichiarato di voler cessare le operazioni nel Paese. La società ha sottolineato la “mancanza di chiarezza normativa” negli Stati Uniti, che ha portato alla decisione di abbandonare il mercato.

“Siamo soddisfatti di aver risolto questo caso con le autorità statunitensi”, ha affermato Antoni Trenchev, CEO di Nexo. “Abbiamo sempre creduto che Earn Interest fosse un prodotto innovativo e vantaggioso per i nostri clienti, ma abbiamo riconosciuto la necessità di conformarci alle leggi e ai regolamenti applicabili”.

L’accordo con Nexo è un segnale che le autorità di regolamentazione statunitensi stanno intensificando i loro sforzi per far rispettare le leggi sui titoli nel mercato delle criptovalute.