La Banca Centrale Europea (BCE) ha annunciato il 21 luglio 2023 di aver alzato i tassi di interesse di riferimento di politica monetaria di mezzo punto percentuale, portando il tasso sui depositi al -0,25%, il tasso sui rifinanziamenti principali allo 0,25% e il tasso sui prestiti marginali allo 0,75%. Si tratta del primo rialzo dei tassi da oltre dieci anni, quando la BCE li aveva portati al minimo storico per contrastare la crisi finanziaria globale. La decisione della BCE è stata motivata dalla necessità di frenare l’inflazione nell’area dell’euro, che a giugno 2023 ha raggiunto il 3,4%, il livello più alto dal 2008 e ben al di sopra dell’obiettivo del 2% perseguito dalla banca centrale. L’inflazione è stata alimentata dalla ripresa dell’attività economica dopo la pandemia, dalla scarsità di alcune materie prime e componenti, dai collo di bottiglia nei trasporti e dall’aumento dei prezzi dell’energia. La presidente della BCE, Christine Lagarde, ha dichiarato che il rialzo dei tassi è un segnale di fiducia nella ripresa economica e che la banca centrale continuerà a monitorare attentamente l’evoluzione dei prezzi e ad adattare la sua politica monetaria di conseguenza.
Quali sono le conseguenze del rialzo dei tassi della BCE per l’economia e per i cittadini? Vediamone alcune:
- Per le banche: il rialzo dei tassi della BCE rende più costoso per le banche accedere alla liquidità fornita dalla banca centrale e più remunerativo per le banche depositare i loro eccessi di liquidità presso la banca centrale. Questo potrebbe spingere le banche a ridurre il credito alle imprese e ai consumatori, o a aumentare i tassi sui prestiti, per mantenere i loro margini di profitto. D’altro canto, il rialzo dei tassi potrebbe anche incentivare le banche a prestare di più, per sfruttare la maggiore domanda di finanziamenti da parte di chi vuole anticipare i propri acquisti prima che i tassi salgano ancora. Inoltre, il rialzo dei tassi potrebbe migliorare la redditività delle banche, che hanno sofferto per anni di tassi bassi o negativi, e rafforzare la loro solidità patrimoniale.
- Per le imprese: il rialzo dei tassi della BCE rende più costoso per le imprese finanziare i loro investimenti e il loro fabbisogno di capitale circolante, sia attraverso il credito bancario che attraverso l’emissione di obbligazioni. Questo potrebbe rallentare la crescita economica e la creazione di posti di lavoro, soprattutto per le piccole e medie imprese, che dipendono maggiormente dal credito bancario. D’altro canto, il rialzo dei tassi potrebbe anche stimolare le imprese a investire di più, per approfittare della ripresa della domanda e per aumentare la loro produttività e competitività. Inoltre, il rialzo dei tassi potrebbe favorire le imprese esportatrici, grazie all’apprezzamento dell’euro rispetto ad altre valute, che rende più convenienti i loro prodotti sui mercati esteri.
- Per i consumatori: il rialzo dei tassi della BCE rende più costoso per i consumatori accedere al credito al consumo, come i prestiti personali, le carte di credito e i finanziamenti per l’acquisto di beni durevoli, come auto, elettrodomestici e mobili. Questo potrebbe ridurre il potere d’acquisto dei consumatori e la loro propensione al consumo, con effetti negativi sulla domanda interna e sull’inflazione. D’altro canto, il rialzo dei tassi potrebbe anche spingere i consumatori a spendere di più, per anticipare i propri acquisti prima che i tassi salgano ancora, o per beneficiare di maggiori rendimenti sui propri risparmi. Inoltre, il rialzo dei tassi potrebbe aumentare la fiducia dei consumatori, grazie alla maggiore stabilità dei prezzi e alla maggiore sicurezza dei depositi bancari.
In conclusione, il rialzo dei tassi della BCE ha effetti contrastanti e differenziati sull’economia e sui cittadini, a seconda delle loro caratteristiche e delle loro aspettative. L’obiettivo della BCE è quello di mantenere l’inflazione sotto controllo, senza soffocare la ripresa economica. Per questo, la banca centrale ha annunciato che il rialzo dei tassi sarà graduale e proporzionato, e che continuerà a fornire sostegno monetario attraverso altri strumenti, come gli acquisti di titoli e le operazioni di rifinanziamento a lungo termine. La BCE ha anche ribadito che il suo mandato primario è quello di preservare la stabilità dei prezzi nell’area dell’euro, e che non tiene conto delle pressioni politiche o dei bilanci nazionali. La BCE ha quindi invitato i governi a fare la loro parte, adottando politiche fiscali responsabili e riforme strutturali favorevoli alla crescita e all’occupazione.