Cos’è il TFR e Quando si Calcola

Il TFR, acronimo di Trattamento di Fine Rapporto, è una componente fondamentale del sistema retributivo italiano e rappresenta una sorta di “salvadanaio” per il lavoratore. Conosciuto in passato come “liquidazione”, è una somma di denaro che il datore di lavoro accantona progressivamente e che deve essere corrisposta al dipendente al termine del rapporto di lavoro, indipendentemente dalla causa (dimissioni, licenziamento, o pensionamento).

 

Come si Calcola il TFR

Il calcolo del TFR si basa su una formula precisa: ogni anno, il datore di lavoro accantona una quota pari alla retribuzione annuale del dipendente divisa per 13,5. Su questa somma viene applicata una rivalutazione annuale per tenere conto dell’inflazione, secondo un coefficiente specifico che è composto da un tasso fisso dell’1,5% più il 75% dell’aumento dell’indice dei prezzi al consumo (ISTAT).

La base di calcolo della retribuzione annuale include tutti gli elementi della busta paga che non sono erogati a titolo di rimborso spese, come ad esempio la paga base, l’indennità di contingenza e gli scatti di anzianità.

Il TFR accumulato non è soggetto a tassazione in maniera progressiva anno per anno, ma viene tassato al momento della liquidazione, applicando un’imposta separata che in genere risulta più vantaggiosa per il lavoratore rispetto a una tassazione ordinaria.

 

Quando si Calcola e si Liquida il TFR

Il calcolo definitivo e la liquidazione del TFR avvengono al momento della cessazione del rapporto di lavoro. Le cause possono essere diverse:

  • Dimissioni volontarie: il dipendente decide di interrompere il rapporto di lavoro.
  • Licenziamento: il datore di lavoro decide di interrompere il rapporto.
  • Pensione: il lavoratore raggiunge l’età pensionabile.
  • Scadenza del contratto a tempo determinato: in questo caso, la liquidazione avviene automaticamente al termine del contratto.

Il TFR deve essere pagato entro un tempo stabilito che varia in base al contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL) applicato. Solitamente, il pagamento avviene entro 30 o 45 giorni dalla data di cessazione del rapporto, anche se in alcuni casi i tempi possono allungarsi.

Anticipazioni del TFR

Il TFR non è un capitale bloccato fino alla fine del rapporto di lavoro. La legge italiana prevede che il lavoratore possa richiedere un’anticipazione del TFR prima della cessazione del rapporto. Questa possibilità è vincolata a determinate condizioni:

  1. Anzianità aziendale: il dipendente deve avere almeno 8 anni di servizio presso lo stesso datore di lavoro.
  2. Motivazione della richiesta: l’anticipazione può essere richiesta solo per specifici motivi, che devono essere documentati. I principali sono:
    • Spese sanitarie gravi e urgenti per sé o per i propri familiari.
    • Acquisto o ristrutturazione della prima casa per sé o per i propri figli.
    • Spese per congedi parentali o di formazione documentati.

L’importo massimo dell’anticipo non può superare il 70% del TFR maturato. Inoltre, il datore di lavoro non è obbligato a concedere l’anticipo a più del 10% degli aventi diritto in un anno, o a più del 4% dei dipendenti complessivi dell’azienda.

Dove può essere destinato il TFR

Il dipendente può scegliere di lasciare il proprio TFR in azienda oppure destinarlo a un fondo di previdenza complementare. Questa scelta, che si effettua al momento dell’assunzione, ha implicazioni importanti:

  • TFR in azienda: l’importo viene conservato dal datore di lavoro, che lo accantona e lo rivaluta annualmente.
  • Fondo di previdenza complementare: il TFR viene versato in un fondo pensione. Questo permette al lavoratore di investire il proprio TFR per ottenere un rendimento potenzialmente maggiore rispetto alla rivalutazione del TFR in azienda, creando una pensione integrativa.

La scelta è cruciale e dipende dalla propensione al rischio e dagli obiettivi a lungo termine del lavoratore. La previdenza complementare offre anche vantaggi fiscali e la possibilità di accedere ad anticipazioni con condizioni più flessibili.

In sintesi, il TFR è un diritto del lavoratore che funge da paracadute economico alla fine del percorso professionale. Capire come viene calcolato e quali sono le opzioni di gestione è fondamentale per pianificare al meglio il proprio futuro finanziario.