Dazi USA su UE: Un Braccio di Ferro Commerciale nel 2025

Il 2025 si sta rivelando un anno di continue tensioni e negoziati sul fronte dei dazi commerciali tra gli Stati Uniti e l’Unione Europea. Nonostante i tentativi di stabilizzare le relazioni transatlantiche dopo anni di crescenti frizioni, il rischio di una “guerra commerciale” non è mai completamente svanito, e nuove minacce di dazi si sono concretizzate, mettendo a dura prova le economie di entrambi i blocchi.

La Situazione Attuale: Un Equilibrio Precario

Attualmente, la Commissione Europea si trova in una posizione delicata, con l’ipotesi di accettare dazi statunitensi provvisori del 10% su tutte le esportazioni verso gli USA. Questa mossa sarebbe una sorta di “male minore” per Bruxelles, purché non vengano imposte tariffe più elevate su settori chiave come l’automobilistico, il farmaceutico e l’elettronico, che rappresentano quote significative delle esportazioni europee verso gli Stati Uniti.

Parallelamente, le dispute sui dazi su acciaio e alluminio, imposti dall’amministrazione statunitense a partire dal 12 marzo 2025 con tariffe aggiuntive del 25%, continuano a rappresentare un punto dolente. L’UE ha risposto con contromisure “ferme e proporzionate”, che potrebbero applicarsi a esportazioni di merci statunitensi per un valore fino a 26 miliardi di euro, pari all’impatto economico dei dazi USA.

Il 9 luglio 2025 si avvicina come una data cruciale, in quanto la scadenza per l’introduzione di dazi del 50% su tutte le importazioni dall’UE, inizialmente previsti per il 1° giugno, è stata prorogata, mantenendo alta la tensione.

Le Cause delle Frizioni

Le ragioni dietro queste dispute sono molteplici e complesse:

  • Deficit Commerciale: Gli Stati Uniti spesso accusano l’UE di un surplus commerciale nei beni, anche se l’UE registra un deficit nei servizi con gli USA. Questa percezione di squilibrio alimenta le richieste di riequilibrio tramite dazi.
  • Settori Specifici: Oltre all’acciaio e all’alluminio, le tensioni hanno spesso riguardato settori come l’agricoltura (con l’annuncio di dazi del 25% su prodotti agricoli), l’automotive e i prodotti farmaceutici.
  • Sovvenzioni e Concorrenza Leale: Vecchie controversie, come quelle relative alle sovvenzioni a Boeing e Airbus, e nuove preoccupazioni sulle sovvenzioni estere distorsive, continuano a minare la fiducia reciproca.

L’Impatto sull’Economia Europea

L’introduzione di nuovi dazi ha e avrà un impatto significativo sull’economia europea:

  • Costi Doganali: L’inasprimento delle barriere doganali potrebbe costare all’Unione Europea oltre 100 miliardi di euro in termini di costi doganali, con un’aliquota doganale media che potrebbe raggiungere il 7,1% nel 2025.
  • Rischio per l’Export: I settori europei più a rischio includono macchinari, automotive, farmaceutica, agroalimentare e moda. Per l’Italia, questi settori rappresenterebbero miliardi di euro in termini di potenziale perdita di export. L’incertezza generata dai dazi sta già deteriorando la fiducia, con un impatto negativo sui consumi e gli investimenti.
  • Incertezza e Inibizione degli Investimenti: Al di là dei costi diretti, l’incertezza derivante da un quadro normativo in continua evoluzione potrebbe inibire gli investimenti e rallentare la crescita a medio-lungo termine.
  • Inflazione e Costo dell’Energia: Le guerre commerciali possono anche portare a un aumento dei costi dell’energia e a un peggioramento delle aspettative inflazionistiche.

Prospettive e Negoziati

Nonostante le difficoltà, i canali diplomatici rimangono aperti. L’UE ha chiarito che, pur essendo pronta ad adottare contromisure, la priorità è sempre una soluzione negoziata. Le trattative sono complesse e dipendono dalla volontà politica di entrambe le parti di superare le attuali criticità.

La politica commerciale statunitense, influenzata dalla figura presidenziale e dalle dinamiche interne, rimane un fattore imprevedibile. Mentre l’amministrazione attuale cerca di bilanciare protezione dell’industria interna e cooperazione con gli alleati, la prospettiva di un cambiamento politico negli USA (con le elezioni del 2024 e i loro esiti che si fanno sentire nel 2025) aggiunge un ulteriore strato di incertezza.

In sintesi, il 2025 si sta profilando come un anno cruciale per le relazioni commerciali tra Stati Uniti ed Unione Europea. L’esito delle negoziazioni sui dazi avrà ripercussioni significative sull’economia globale, e la capacità di trovare un equilibrio tra gli interessi nazionali e la cooperazione internazionale sarà fondamentale per evitare un’escalation che potrebbe danneggiare tutti gli attori coinvolti.